Gli Stati Uniti sono una delle mete turistiche più ambite ma se pensate a una città, una sola nel grande territorio americano, quale vi viene in mente? Non c’è dubbio: New York! La terra della libertà e della voglia di realizzare i propri sogni, così come, semplicemente, fare un viaggio frizzante e denso di stimoli.

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New York, New York canta Liza Minnelli, ripresa dalla più moderna Alicia Keys in New York. Generazioni diverse, voci brillanti ed entrambe potenti. A unire mondi così diversi è una sola città: New York, un posto dove immaginare e avere aspettative viene naturale.

Se vi state chiedendo quando è preferibile visitare New York e soprattutto cosa non perdere, niente paura ci siamo qui noi. Per scoprirla insieme in questo articolo dedicato alla Grande Mela e al suo fascino senza tempo, in puro stile americano.

Visitare New York: sì, ma quando?

Se vi chiedessero quando visitare, per fare un esempio, Roma o Firenze, che cosa suggerireste? Forse vi trovereste un po’ in difficoltà, trovandovi a parlare con un amico che non è italiano, dal momento che scegliere non è assolutamente semplice. Meglio in inverno, quando i monumenti sono illuminati sapientemente dalla magia del Natale oppure in autunno, con il lento cadere delle foglie e l’aria malinconica? E che dire dell’estate, il momento in cui si gode solitamente di maggiore libertà, oppure della primavera, con i fiori che gioiosi si possono trovare a tutti gli angoli delle strade?

Un discorso che vale anche per New York, bella in autunno, pensate al romanticismo della pellicola Autumn in New York con Richard Gere e Winona Ryder, ma anche a Natale, a primavera, in estate. Ogni tempo presenta i suoi buoni motivi per recarsi presso una delle metropoli più grandi al mondo e allo stesso tempo tra le più vivaci.

New York in primavera saprà deliziarvi con le sue aiuole colorate, portandovi a fare un viaggio cromatico impareggiabile, complici le temperature più mite dopo il gelido inverno. La neve ha il suo fascino, spezziamo quindi una freccia di cupido a favore della fredda stagione, e New York ha servizi che funzionano perfettamente, a cominciare da quelli dei trasporti.

E d’estate? Questa volta citiamo un poeta italiano per dirvi che dolce è naufragar in questo mare, per parlare con l’Infinito di Leopardi. Non è forse l’oceano un infinito di libertà e promesse, di vita e d’amore? Dev’essere qualcosa del genere quello che speravano tutti coloro che hanno raggiunto la Statua della Libertà. Ma basta parlare di cinema e cultura, anche se è difficile non lasciarsi trasportare dalla magia di New York. Andiamo alla scoperta della città!

Mai stati a Manhattan?

Avete mai provato a contare quanti grattacieli ci sono a New York? Vi consigliamo in realtà di non farlo: potreste perdervi. Sono infatti quasi 6.000, un numero senza precedenti e davvero imponente, una delle cose che si percepisce quando si raggiunge la città dall’alto.

La maggiorparte si trovano a Manhattan, un’isola che presenta una lunghezza di quasi 22 km e una lunghezza di poco più di 3 km, il quartiere più famoso tra i cinque che formano New York.

Manhattan appare come un mondo a parte, è un po’ New York stessa nell’immaginario collettivo: quella zona dove le ambizioni si realizzano e trovano conferma. Ma arriviamo ai famosi grattacieli. Il più alto è stato per diversi anni l’Empire State Building, una delle mete più visitate della Grande Mela.

L’Empire permette di ammirare New York da una prospettiva capace di far battere il cuore e far fermare il fiato. È stato realizzato in seguito dell’esplosione demografica senza precedenti della città all’inizio del XX secolo, in cui vide ben dieci milioni di abitanti arrivando così a superare l’area metropolitana di Londra, considerata la più estesa a livello mondiale.

Non stupisce, quindi, che tra il 1908 e il 1974 New York sia stato il luogo che ha visto sorgere il maggior numero di grattacieli, di cui l’Empire  è il simbolo. Manhattan è stata scelta come il luogo ideale anche in virtù delle condizioni geologiche favorevoli, vedendo una positiva competizione tra architetti, committenti e persino status diversi dal punto di vista sociale.

Ancora Manhattan: Ground Zero

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C’erano una volta due torri, dette gemelle, che si facevano compagnia ognuna con la sua unicità, dando lustro alla città e diventandone il simbolo. Collocate nel cuore di New York, o meglio di Manhattan, sono state il simbolo della Grande Mela, della sua ricchezza, persino della sua audacia, capaci di sfidare il mondo con un’altezza incredibile.

Progettate dall’architetto di origine giapponese Minoru Yamasaki insiema a Emery Roth & Sons a Lower Manhattan, si trattava di due grattacieli realizzati tra il 1979 e il 1972 per 110 piani, occupati prevalentemente da società di tipo finanziario complice la vicinanza con Wall Street.

Come sono andate le cose lo sappiamo tutti, quel drammatico 11 settembre 2001. Oggi che le torri non ci sono più c’è comunque tanto da visitare in quei luoghi, diventati il simbolo di una città, di un’intera nazione ferita, eppure sempre capace di rialzarsi. Stiamo parlando di Ground Zero, un’area dalle dimensioni ragguardevoli (900.000 mq) e portata nuova vita.

Il progetto scelto per la riqualificazione è stato quello di Daniel Libeskind, selezionato tra altri 2.000 e realizzato così da coniugare due leitmotif imprescindibili: il ricordo di quanto accaduto e la necessità di dare nuova vita a una parte importante della città.

Il risultato sono edifici alti, sette come all’origine, tutti rivolti verso l’area della memoria, la quale rimane libera da nuove edificazioni e vede anche un Memorial Center (esattamente disposto proprio dove sorgevano le torri) e un museo. Portato a termine in tempo record, ha saputo dare un’anima nuova a New York. Chi non ricorda dove si trovava l’11 settembre del 2001? Vedere dal vivo i luoghi è sempre emozionante, in questo caso proprio per scoprire lo spirito newyorkese e ricordare un evento che è rimasto per sempre nella memoria di tutti.

Andando a zonzo

Ci siamo concentrati su Manhattan, un po’ perché è il simbolo di New York, un po’ perché ha fatto un po’ la storia di tutti noi, coi suoi teatri, le sue ambientazioni da Oscar, le sue magie. Qui si trova anche Broadway, il teatro, o meglio l’area di teatri più famosa al mondo, dove non lesinano ad esibirsi interpreti di caratura internazionale.

Per non parlare di Central Park, con i suoi colori, atmosfere e persino odori: da visitare tutto l’anno nel segno dell’incanto. Forse è per questi motivi che a New York sono stati ambientati tanti film, i quali hanno tutti in comune il sogno americano, che a volte prende pieghe inaspettate. Un po’ quello che accade nel capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America che tanto ha fatto parlare di sé: sì, è ambientato e girato in maniera importante a New York, avevate qualche dubbio?

Certo New York non è solo Manhattan, anche se è qui che si trova la Statua della Libertà, il simbolo non solo della metropoli ma degli interi Stati Uniti d’America. È Brooklyn, con il suo famoso ponte (percorribile a piedi), ma anche Harlem, con i suoi cori gospel.

L’America ha tante facce, tante quante sono le persone e le storie che portano con sé. Per scoprirle non vi resta che andare a New York, bella in tutte le stagioni dell’anno e sempre capace di meritare il viaggio con la sua personalità.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

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