Il clima in Marocco è vario a seconda della regione, in linea generale il clima in Marocco può essere definito clima continentale con precipitazioni non troppo intense nell’entroterra e di tipo Mediterraneo lungo le coste.
Nell’area settentrionale del paese, il clima è di tipo mediterraneo e presenta inverni miti ed estati calde. La fascia centro-meridionale del paese africano è caratterizzata da un clima desertico con rare precipitazioni e una forte escursione termica annua.
Menu di navigazione dell'articolo
Precipitazioni nel paese
Le precipitazioni diminuiscono di frequenza e intensità se si passa da nord a sud e da ovest ad est e all’interno del paese. Il periodo tra novembre e aprile è quello caratterizzato da maggiori precipitazioni e la zona che ne risente di più risulta quella del Rif, seguita dal versante Atlantico del Medio Atlante.
In estate il clima è influenzato dalla presenza degli anticicloni subtropicali che portano a temperature alte e un clima molto caldo e arido. Queste masse di aria calda toccano soprattutto l’area orientale, mentre ad occidente la presenza dell’Oceano mitiga le temperature.
In inverno il clima risulta il più fresco tra gli stati del Nord Africa. Ad altitudini maggiori, il clima in Marocco in inverno può presentare delle caratteristiche simili al clima artico o subartico.
Temperature e clima
Le temperature in Marocco sono miti e oscillano attorno ai 12°C in inverno e ai 22°C in estate oltre ad essere più miti lungo le fasce costiere grazie alla presenza del mare. Le temperature del clima in Marocco sono influenzate dalla presenza di venti; in generale quelli provenienti dall’oceano inducono umidità e rovesci, mentre i venti che soffiano dall'entroterra sono secchi e più violenti.
Per quanto riguarda la temperatura delle acque, la temperatura media ad agosto del Mediterraneo oscilla intorno ai 23° e quella dell'Atlantico non sale al di sopra dei 21° di Agadir.
Quando visitare il paese?
Il periodo migliore per visitare il paese in base alle caratteristiche del clima in Marocco è la primavera inoltrata, periodo in cui la neve si è ormai sciolta sui monti dell'Atlante e il caldo del deserto è ancora sopportabile.
Il clima in Marocco però è abbastanza piacevole, quindi consente viaggi turistici durante tutto l'anno.
Il problema può invece essere rappresentato dalla decisione di RyanAir di cancellare 34 voli diretti verso il Paese marocchino. La decisione è stata presa perchè l’Ufficio Nazionale predisposto alla gestione degli aeroporti ha aumentato le tariffe. Drastica quindi la presa di posizione di RyanAir che ha inoltro aggiunto che tale cancellazione porterà almeno 100 mila turisti in meno nella zona, con una perdita stimata in 50 milioni di euro. Una grossa perdita davvero per l’economia del Paese, che tuttavia sta attraendo sempre più italiani.
Il Marocco è anche una meta richiesta dai cosiddetti crocieristi d’inverno: il Paese, insieme alle Canarie, viene scelto quasi dal 20% delle persone, per la tradizione e la cultura delle città mentre le Isole per il fascino che riveste la bellezza del panorama da mozzafiato. Ai primi posti di questa classifica, le Isole caraibiche, Dubai e gli Emirati Arabi.
Italiani in Marocco: è boom
L’emigrazione degli italiani dalla loro terra natia è nota e ne stanno pagando le conseguenze soprattutto i giovani neolaureati, che bisognosi di crearsi un futuro, guardano con speranza all’estero piuttosto che rimanere risucchiati dal sistema della Penisola che non agevola le loro aspirazioni. Ecco quindi che anche il Marocco sta diventando una zona molto ricercata dai nostri concittadini, tanto che le persone che sono partite sono già 3 mila, che diventano almeno il triplo considerando pendolari e visitatori/turisti. Ciò vuol dire un piccolo popolo da 10 mila persone che decide di recarsi nella terra africana. La scelta è legata soprattutto al business: prezzi bassi, tasse zero per i primi cinque anni dall’apertura di un’impresa, crescita importante del Paese (calcolata dall’agenzia di rating Standard&Poor’s), economia liberalizzata e costi delle case più economici (80 mila euro). Si devono tuttavia rispettare alcune norme, come la severità sui vincoli urbanistici, cosa non proprio conosciuta dalle nostre parti. Il piano di investimenti promosso dal Governo ha così coinvolto tanti italiani che hanno deciso di investire da queste parti, desiderosi di aprire un nuovo business senza essere “divorati” dalla pesante tassazione presente in Italia, che opprime e ostacola la buona volontà dei cittadini di aprirsi un’azienda.